Camaiore, 25 dicembre 12078
Risvegliarsi un mattino di maggio e scoprire che la consueta tiepida aria di primavera ha, d’improvviso, lasciato il posto a un gelido e incomprensibile freddo invernale. Le montagne non hanno più gli stessi contorni. Le strade, che fino al giorno prima conducevano fuori del paese, ora sono interrotte da promontori naturali: colline rigogliose di una fitta e impenetrabile vegetazione. Non c’è più energia elettrica, acqua, gas, i telefoni non funzionano, tutte le comunicazioni sono interrotte. Una natura selvaggia e impenetrabile ha imprigionato il cuore della piccola cittadina dentro a un misterioso e perfetto perimetro circolare. Il tutto in una sola notte. C’è necessità di oltrepassare quelle montagne, attraversare quella giungla. È indispensabile e vitale raggiungere il resto dell’umanità, ma… che cosa ci sarà al di là di quelle montagne?
Posso tranquillamente affermare che questo romanzo mi ha definitivamente riconciliato con la narrativa di genere italiana. Marco Trogi, secondo il mio modesto parere, è un autore esordiente con il talento di un professionista.
RispondiEliminaSperiamo tu abbia ragione. Grazie!
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